Sempre più aziende scelgono la via della sostenibilità, adottando pratiche e tecnologie per ridurre il proprio impatto ambientale, a partire dalle strutture. Come nel caso di Bouygues, gruppo industriale francese attivo nel settore edilizio, energetico e delle telecomunicazioni, che ha deciso di rinnovare la propria sede parigina tramite un progetto di riqualificazione sostenibile. L’obiettivo? Ridurre l’impatto energetico della struttura e fare di essa un modello di sostenibilità ed efficienza a livello nazionale ed internazionale, fissando nuovi parametri edilizi ed ambientali.

Si è trattato di un’impresa grandiosa, che è valsa all’azienda il conferimento di tre prestigiose certificazioni ambientali (French High Thermal Efficiency HQE, American Green Building LEED Certification e BREEAM Environment Certification), e il cui successo è dipeso in gran parte dalla soluzione di climatizzazione adottata. Per raggiungere il suo obiettivo, Ferro Engineerings, la società incaricata del progetto, ha scelto LG Air Solution come proprio partner tecnico.

Un progetto grandioso

La sede di Bouygues Construction sorge nel quartiere di Guyancourt, alla periferia di Parigi. Il complesso, che impiega 3.200 dipendenti, comprende 6 edifici e si estende su una superficie di 67.000m2. Costruito nel 1988, è conosciuto come il Challenger e ha svolto negli anni un importante ruolo di vetrina tecnologica per l’azienda. La ristrutturazione ha fornito l’opportunità di rivitalizzare totalmente l’area, rendendo l’ambiente più piacevole e più adatto alle moderne pratiche aziendali. Il progetto ha seguito, infatti, due obiettivi principali: ammodernare il complesso, preservandone la struttura originale, e aumentare il livello di efficienza energetica e di comfort per gli utenti.

Le aree di lavoro sono state completamente ridisegnate, le sale riunioni esistenti ristrutturate e a queste ne sono state aggiunte di nuove, tutte dotate delle più moderne apparecchiature audio-video. Tutti i mobili da ufficio sono stati sostituiti con articoli su misura, selezionati in base alle esigenze delle diverse divisioni aziendali. Sono state realizzate, infine, 111 think pod, utilizzabili dallo staff per brevi riunioni o come aree relax.

Il design degli interni è stato studiato per garantire il comfort dal punto di vista visivo, acustico, termico ed olfattivo: le pareti dei corridoi sono vetrate per far entrare la maggior quantità di luce possibile e gli interni sono dotati di lampade a LED, con regolazione indipendente dell’intensità. I controsoffitti sono microforati e il sistema di ventilazione è appositamente pensato per ridurre la rumorosità. La temperatura degli uffici è impostata per essere sempre tra i 20 e i 26°C e regolabile manualmente di un grado verso l’alto o verso il basso. Infine, per migliorare la qualità dell’aria negli interni sono stati utilizzati materiali con ridotte emissioni di COV (Composti Organici Volatili).

Anche le aree di parcheggio sono state interamente rinnovate ed equipaggiate di attrezzature per la ricarica delle auto elettriche e di spogliatoi per venire incontro alle esigenze del personale che si reca al lavoro in bicicletta.

Dal punto di vista energetico, uno tra gli ambiziosi obiettivi della ristrutturazione è stato ridurre i consumi energetici di dieci volte, rendendo il complesso il più possibile efficiente e autosufficiente, attraverso la produzione in loco di gran parte dell’energia necessaria al suo sostentamento.

Tutta la struttura è stata dotata di pannelli solari fotovoltaici adibiti alla produzione di energia elettrica e controllabili separatamente. Questo sistema consente al Challenger di produrre oltre 2.500 MWh di elettricità all’anno, destinata principalmente all’uso interno. Il complesso è dotato, inoltre, di pannelli solari termici in grado di soddisfare più della metà della domanda di acqua calda dell’intero sito.

È presente, infine, un sistema geotermico per il riscaldamento e la climatizzazione degli edifici, che sfrutta l’energia geotermica per alimentare i condizionatori d’aria del complesso. Questo sistema si serve di sonde di rilevamento della temperatura disposte in profondità, pompe di calore e raffreddatori adiabatici, e raccoglie l’energia dal suolo, per poi trasportarla alle unità di climatizzazione presenti nella struttura tramite un circuito termico, con flusso d’acqua a portata costante.

Come parte del progetto di ristrutturazione, Bouygues ha scelto di gestire il flusso d’acqua circolante all’interno di questo circuito, in modo da farlo variare in funzione delle diverse esigenze di riscaldamento o raffreddamento delle diverse strutture e aree del complesso. “Volevamo ottenere ulteriori risparmi energetici adattando una speciale valvola sul nostro sistema, con l’obiettivo di controllare il flusso d’acqua dall’anello in base alle reali esigenze dell’edificio”, ha raccontato Marc Sarniguet, Energy and Services Deputy Manager of Maintenance and Construction di Bouygues.

L’apporto di LG

Dopo aver esaminato diversi potenziali fornitori, Ferro Engineerings ha scelto di affidarsi a LG, selezionandolo come partner tecnico per il progetto di rinnovamento degli impianti di climatizzazione del Challenger: LG è stata in grado di rispondere velocemente alle richieste e di fornire un sistema VRF condensato ad acqua con valvole per la gestione del flusso. Questo sistema, realizzato su misura e testato per la prima volta dall’ufficio tecnico di LG Air Solution durante la ristrutturazione del sito, è stato in grado di garantire una portata del flusso variabile tra il 35% e il 100%, di molto superiore a quanto offerto dalle soluzioni concorrenti.

I risultati sono stati più che convincenti: quando il flusso d’acqua scende nel circuito, i sensori installati nelle pompe di calore rilevano la riduzione della portata d’acqua, diminuendo a loro volta la propria potenza. Questo meccanismo, combinato ad un sistema di sensori smart, ha permesso di ottenere un risparmio idrico del 71% rispetto al flusso tradizionale, nonché un risparmio energetico complessivo pari a 290kWh.

Inoltre, all’interno della sede del Challenger, sono state installate 70 unità di Multi V Water a recupero di calore, abbinate ad unità interne installate a soffitto e ultrasottili con uno spessore di soli 19mm, ideali per edifici che richiedono installazioni invisibili. Il coefficiente di prestazione totale del sistema (COP) si attesta su un impressionante 5,4, ossia genera 5,4 volte più energia di quanta ne consuma. Inoltre, la soluzione LG è costituita da un unico modulo da 63kW, mentre i modelli concorrenti ne richiedono due. Questo riduce sia lo spazio necessario per l’installazione, che il fabbisogno energetico. Infine, il sistema a 3 tubi reversibili consente di gestire contemporaneamente la temperatura calda e fredda in ambienti con esigenze termiche diverse.

“Dopo oltre 2 anni di utilizzo dell’impianto LG, i risparmi confermano le scelte fatte per questo progetto. L’affidabilità dei team e dei prodotti di LG mi fa pensare che la collaborazione tra le nostre aziende potrà continuare anche in futuro”, ha raccontato alle nostre telecamere Marc Ferro, CEO di Ferro Engineerings.

L’implementazione di un sistema a flusso d’acqua variabile e la combinazione delle soluzioni LG Multi V Water, AC Smart Premium e l’interfaccia BMS Modbus, hanno permesso a Ferro Engineering di raggiungere risultati ben oltre le aspettative iniziali: il progetto di riqualificazione ha reso il Challenger il primo sito a energia positiva in Europa e noi di LG siamo orgogliosi di aver contribuito con la nostra azione al raggiungimento di questo importante risultato a sostegno della sostenibilità ambientale.

Guarda la testimonianza completa di Ferro Engineerings: